Pubblicato il 26 novembre 2014

SENTENZA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA SUI PRECARI

 

LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA SUI PRECARI BOCCIA L’ITALIA

“La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione. Il rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato”, è quanto scrive la Corte di giustizia europea nella sua sentenza odierna.

Segui la notizia su ANSA.IT

 

COMUNICATO STAMPA

della Segreteria Regionale CISL SCUOLA

Sentenza Corte Europea: la Cisl Scuola contro la precarietà

La CISL SCUOLA Umbria esprime grande soddisfazione per i contenuti della Sentenza della Corte Europea relativamente alla stabilizzazione del personale precario. La soddisfazione è anche maggiore perchè la rivendicazione al diritto alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro è stata una battaglia che la CISL SCUOLA dell’Umbria ha intrapreso, con lo Studio Legale Riommi, per prima già dal 2009 patrocinando, solo in regione più di 500 ricorsi, volti proprio al riconoscimento del diritto al contratto a tempo indeterminato, al risarcimento del danno ed al riconoscimento degli scatti di anziantà maturati.

Quanto disposto dalla Corte di Giustizia Europea rappresenta un’ulteriore sollecitazione al Governo perchè si muova nella direzione giusta, che da tempo gli abbiamo indicato: lavoro stabile su tutti i posti di cui le scuole hanno bisogno per funzionare, a partire da una politica degli organici legata al reale fabbisogno e non vincolata dal rispetto di tetti rigidamente prefissati.

Gli effetti della Sentenza in Umbria apriranno le porte a tutti i precari, docenti ed ata, che hanno svolto attività lavorativa per almeno 36 mesi, anche con contratti brevi, oltre che con incarichi annuali.

Con quanto stabilito dall’Europa si rafforza quindi l’obiezione che abbiamo rivolto alla proposta di assunzioni contenuta nel rapporto Buona Scuola, che trascurava la situazione di migliaia di precari, ATA compresi, al lavoro da più di tre anni i quali, non essendo inseriti nella GAE, non avrebbero avuto titolo, secondo il Governo, ad essere assunti a tempo indeterminato, un’incongruenza che oggi risalta ancor di più e che va senz’altro rimossa.

Oggi ribadiamo ancora una volta al governo la richiesta di muoversi verso il superamento del precariato, e di farlo subito, al di là degli approfondimenti che sul piano giuridico sono necessari per valutare in tutte le loro effettive implicazioni i contenuti della sentenza della Corte Europea. Dalla Sentenza è bene ricordarlo, non scaturiscono di per sè effetti immediati, essendo comunque rinviata alla giurisdizione nazionale l’applicazione dei principi richiamati nel dispositivo della decisione.

La Cisl Scuola continuerà ad assicurare agli interessati la necessaria assistenza nelle vertenze individuali, intensificando nel frattempo il suo impegno sul versante del confronto, dell’iniziativa e della mobilitazione sindacale. Contrasto alla precarietà e stabilizzazione del lavoro sono del resto, insieme alla richiesta di rinnovare il contratto, precisi obiettivi dello sciopero del lavoro pubblico indetto dalla CISL per il prossimo 1° dicembre.

 Perugia, 27 novembre 2014


argomenti:

categorie: Primo Piano

Condividi questo articolo: Invialo via mail ad un amico: Stampa questo articolo: