Pubblicato il 27 aprile 2015

SCIOPERO del 5 MAGGIO – LETTERA APERTA AI DIRIGENTI SCOLASTICI

Lettera aperta ai Dirigenti Scolastici

Carissimi,

da qualche giorno, sta montando in rete, nei social network e nel dibattito pubblico una distorta e pericolosa polemica legata ai temi di rivendicazione e mobilitazione contro i contenuti del D.d.L sulla Buona Scuola. Da più parti infatti la semplificazione mediatica sembrerebbe convogliare la protesta e la mobilitazione CONTRO la figura del Dirigente Scolastico, piuttosto che CONTRO l’inaccettabile IDEA di SCUOLA contenuta nel Disegno di Legge stesso.

L’identik del D.S. che traspare dal testo del D.d.L. contrasta con la vera natura del Dirigente che opera all’interno di una comunità educante come la scuola, Voi prima di essere Dirigenti siete stati e siete ancora INSEGNANTI, EDUCATORI e quindi la spinta propulsiva del vostro lavoro è finalizzata alla formazione dell’ ”uomo e del cittadino” e non certo alla gestione esclusivamnete burocrativo-amministrativa di processi produttivi, performanti e competitivi, la vostra matrice culturale e valoriale non è quella manageriale e autoreferenziale, ma collaborativa, diffusa, partecipativa proprio perchè il fine del vostro lavoro non è il prodotto, ma concorrere alla formazione e alla crescita dei nostri/vostri giovani.

Il Governo, con un improvviso cambiamento di rotta, ha spostato nel DDL “Buona Scuola” il focus della sua riforma dai docenti ai dirigenti scolastici. Poi una campagna di stampa, sostenuta da un dibattito pubblico approssimativo e distratto, dettato da una sostanziale incomprensione e semplificazione dei problemi didattici e amministrativi reali delle scuole italiane, ha dato spazio e voce esclusivamente alla contrapposizione tra il NUOVO PROFILO del dirigente scolastico e le altre componenti della scuola.

In realtà il DdL fa ben altro e va ben oltre:

  1. contrabbanda per aumenti salariali la restituzione di 25 dei 58 milioni annui sottratti arbitrariamente al fondo unico nazionale per la retribuzione accessoria dei dirigenti scolastici;

  2. nega il problema della perequazione interna, oggetto di un contenzioso senza fine, discriminando in tal modo la gran parte dei dirigenti scolastici, con procedure decisamente incostituzionali;

  3. disattende tutti gli impegni presi dal Governo sui tavoli tecnici e negoziali negli ultimi mesi, in particolare quello di eliminare le “molestie” burocratiche (per es., cessazione dal servizio, pratiche pensionistiche, trattamento di quiescenza e di previdenza, progressioni e ricostruzioni di carriera, liquidazione del trattamento di fine rapporto, aggiornamento e pubblicazione delle graduatorie d’istituto, gestione dell’eventuale contenzioso) e non modifica il regolamento amministrativo-contabile nel segno della semplificazione,

dell’informatizzazione e della dematerializzazione;

  1. non affronta e non risolve i problemi che causerà la legge di stabilità 2015: le limitazioni alle supplenze brevi per il personale docente e per i collaboratori, il divieto di sostituzione degli Assistenti Tecnici, il taglio di 2020 posti di personale ATA, la cancellazione di esoneri e semiesoneri per i collaboratori del DS anche nelle scuole con migliaia di studenti e centinaia di docenti o con tante sedi, la decurtazione di 30 mln di € del FIS e la previsione che esso venga utilizzato prioritariamente per il pagamento delle supplenze, il taglio di 51 mln di € da realizzare sui fondi per il funzionamento, l’ulteriore blocco dei contratti.

Nel merito dei nuovi compiti affidati ai dirigenti scolastici è ben chiaro che nessuno di Voi potrà adempiervi con gli strumenti inutili, sbagliati e perfino controproducenti delineati dal DDL. Sarete invece, esposti a un contenzioso crescente che dovrete affrontare senza alcun supporto dell’avvocatura o degli uffici centrali.

Infine, le dichiarazioni di Renzi del 12 marzo, quelle recenti della Giannini, il rallentamento del nuovo bando di concorso pubblico per dirigenti scolastici e il contenuto delle deleghe previste dal DDL fanno pensare che l’obiettivo del governo sia di cancellare una dirigenza scolastica selezionata per merito per sostituirla con incarichi temporanei e revocabili da parte del Ministero.

C’è dunque una forte deriva populista nel nuovo modello di governo della scuola: il potente di turno sceglierà i “presidi” e li immolerà come capri espiatori quando i problemi strutturali del sistema scolastico impediranno alle scuole di funzionare come sarebbe necessario o magari li rimuoverà se assumeranno posizioni non gradite. La qualità della scuola pubblica si può migliorare solo attraverso partecipazione, cooperazione, responsabilità e consenso di tutte le componenti della comunità scolastica.

Siamo di fronte a un disegno di destrutturazione e ridefinizione in termini peggiorativi della scuola della Costituzione, quella che abbiamo cercato di realizzare nel corso di decenni di lavoro, un disegno in cui i dirigenti scolastici sono sì protagonisti, ma solo perché individuati come vittime sacrificali.

La nostra e la Vostra Idea di Scuola non è quella che divide e si alimenta di conflitti e clientelismo, ma è quella che cum-prende, costruisce, include e soprattutto co-partecipa alle scelte collettive, anche attraverso la costruzione di percorsi di valorizzazione delle professionalità e la ricerca di processi formativi innovativi, ma ogni nostra/Vostra azione è finalizzata allo sviluppo e al sostegno di un Servizio Pubblico Essenziale per un Paese Civile come quello dell’Istruzione Statale, Cooperativa e Democratica

 Per dare sostanza all’Autonomia Scolastica, fino ad oggi solo dichiarata, ma mai realmente esercitata (vedi Organico Funzionale, Reti di Scuole), non serve individuare figure dirigenziali con “finto potere assoluto”, ma senza risorse, ma piuttosto investire, rendicontando su costi e benefici degli investimenti, semplificare le procedure burocratiche, modernizzando le strutture amministrative, formare ed investire su personale qualificato, anche attraverso un reclutamento serio, promuovere valore e merito in un contesto di condivisione e collegialità contro l’idea individualistica del premio, della competizione e della punizione fine a se stessa…

 Sfidiamo il Governo su questi temi, e in questa sfida i Dirigenti debbono essere i primi protagonisti di un processo maturo e responsabile di risanamento dal basso delle tante privazioni in cui versa la scuola statale.

 Non siamo disponibili ad assecondare chi vuole governare dividendo, destrutturando, disimpegnandosi rispetto alle proprie responsabilità, ma piuttosto scaricando su Funzionari dello Stato responsabilità ed incombenze contro-natura e contra-legem, lavoriamo piuttosto insieme, TUTTI INSIEME, per contrapporre a questo brutale modello di scuola la nostra “Coalizione Educativa” perchè la SCUOLA è BENE di TUTTI, è BENE COMUNE.

LO SCIOPERO DEL 5 MAGGIO

E’ ANCHE

PER DIFENDERE I DIRIGENTI SCOLASTICI della SCUOLA della COSTITUZIONE

#NoiCoalizioneEducativa

Segreterie Regionali UMBRIA

FLC CGIL – CISL SCUOLA – UIL SCUOLA – SNALS – GILDA


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categorie: Primo Piano

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